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Il Coordinatore Nazionale del
Pri Corrado De Rinaldis Saponaro ha diramato la seguente nota sull’esito
referendario “Il
quesito referendario è stato pesantemente sconfitto. In parte la sua stessa
formulazione tecnica era tale da non renderlo perfettamente comprensibile
dalla maggioranza dei cittadini, in parte, il corso della campagna
referendaria è stato tale da assomigliare ad una richiesta di voto pro o
contro il presidente del consiglio. I referendum hanno un senso ed un
significato quando chiamano i cittadini ad esprimersi sui grandi temi del
diritto che testimoniano il progresso e l’evoluzione della propria società.
In quel caso il colore dei partiti sbiadisce di fronte alle convinzioni della
propria coscienza. Nulla di più diverso dal referendum appena celebrato, dove
si sono mosse principalmente le correnti avverse al presidente del Consiglio,
interne al suo stesso partito, quasi si cercasse una resa dei conti
extracongressuale, e con quelle le opposizioni mobilitate dietro a Grillo,
Salvini e Brunetta, con tanto di partigiani e testimonial dell’una e
dell’altra parte. E’ chiaro che la maggioranza degli italiani di buon senso
non si sia sentita coinvolta in questa farsa, rifiutando di esprimersi come
una tifoseria. Morale ha votato il 30 per cento del corpo elettorale e di
questi il 13 per cento si espresso contrariamente al quesito proposto. Non
augurerei alla mia parte politica di avere un successo del genere. L’amara
verità è che chi pensava di poter approfittare del referendum per mettere in
crisi il governo dovrà farsene una ragione. Di sicuro il referendum di
ottobre sulle riforme costituzionali, avrà un altro peso ed un’altra
dimensione. Bisognerà solo fare molta attenzione perché alcune giuste
considerazioni sul ruolo delle minoranze non vengano meno in un tentativo di
strumentalizzazione pro o contro qualcuno. Come si è visto tali tentativi si
rivolgono contro chi pensa di potersene avvantaggiare”. Roma, 18
aprile 2016 |
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